In alcuni comuni del Tirolo Orientale si festeggia ancora oggi la tradizione del ”Krapfenschnappen”
Dalle varie usanze del giorno di festa Ognissanti il "Krapfenschnappen" nel Tirolo Orientale è sicuramente quello più interessante. La parola "Krapfenschnappen" significa tradotto "acciuffare i krapfen". I giovani ragazzi indossano una camicia bianca, un pezzo di pelliccia sopra il viso ed un cappello e si avviano nel loro paese e vanno da casa in casa. Nelle mani tengono il cosiddetto "Schnapper", un bastone con una testa di un animale, come per esempio un gallo o un montone. Con una corda che è attaccata al muso dell'animale la mandibola può essere aperta e chiusa. E così le contadine ed i contadini danno ai raggazzi i dolci krapfen, i quali tra l'altro rappresentavano anche una pasta di culto che veniva spesso messa sulle tombe.
Per ringraziare poi le contadine per i krapfen, i "Krapfenschnapper" cantano qualche canzone. Ma non ovunque dove viene ancora festeggiata questa usanza si prosegue nello stesso modo. A Patriasdorf nei pressi di Lienz per esempio i ragazzi non possono neanche parlare. Se lo devono fare, guardano di parlare con un tono più basso del solito per non essere riconosciuti. Nel comune di Kals invece i ragazzi si ringraziano per i dolci con la frase "Vergelt's Gott für die Armen Seelen".
Questa usanza viene praticata anche a Leisach ed è riservata esclusivamente a ragazzi di sesso maschile tra i 6 e i 15 anni per un totale di 30 persone che vengono suddivise in tre gruppi. Nel pomeriggio del 31 ottobre, alla viglia di Ognissanti, girano per i paesi con varie teste di animali come cani, lupi, orsi e scimmie e dal 1947 anche con maschere umane incise (vedi foto del 1989). Di solito il gruppo non entra mai nelle case delle persone ma si schiera davanti alla porta e ringrazia i proprietari della casa con una breve poesia e un "Vergelt's Gott" (grazie nel dialetto locale) per i doni ricevuti.
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